Meditazione - Esiste una definizione?

Meditazione

Ci sono realtà, come la meditazione, che non hanno possibilità di “spiegazione”, e la loro comunicazione si basa essenzialmente sulla quello che non sono o su quello che fanno.

La meditazione non é un’azione da compiere.
Potremmo definire questo “NON é” come la capacità di trovarsi in una determinata condizione, intesa come stato dell’essere, a livello di sensazioni, e lasciare che la meditazione arrivi da sé.

Ci sono degli strumenti, ma non possiamo ingabbiare la meditazione all’interno di una tecnica.
Questi strumenti che si trasmettono ma non si insegnano, forniscono la possibilità di creare quello spazio necessario a favorire le sensazioni attrattive dello stato meditativo.

Ognuno di noi, sulla base di nozioni trasmesse o esempi, può trovare lo strumento adatto a creare lo stato di ricezione gioiosa atta a meditare, per poi trarne vantaggio nella vita di tutti i giorni.

Questo strumento é nascosto ed evidente, é sempre presente dentro di noi, ma assopito o stordito da implicazioni esterne deve essere svegliato mediante la scoperta della nostra interiorità.

“Devi crescere dall’interno verso l’esterno. Nessuno può insegnarti, nessuno può renderti spirituale. Non c’è maestro all’infuori della tua anima” VIVEKANANDA

Imparare dei metodi, delle tecniche, dei rituali significa seguire mediante un impegno e uno sforzo una strada esterna; da questo possiamo capire che la meditazione é totale assenza di sforzo.

Non dobbiamo essere, siamo già, basta togliere quello sforzo che da sempre ci siamo sentiti in dovere di seguire.

Rimuovere gli ostacoli che la nostra mente ha costruito sulla base di un continuo miglioramento di qualcosa che era già perfetto all’origine, non é cosa da poco.
Possiamo immaginare una luce intensa che a causa di una copertura più o meno densa non si esprime in tutta la sua radiosità. Ma la luce, all’interno é già intensa.

Esaustiva l’affermazione ZEN: “per vedere chiaramente la nostra immagine, dobbiamo solamente pulire lo specchio”.

Quello che noi siamo, la nostra luce, ci appartiene di diritto e nessuna circostanza, evento o negatività ha il permesso di oscurarla, ma non pensiamo al nostro dovere di difenderla con sforzo, connettendoci con il divino nella nostra interiorità in modo naturale fiorirà la nostra originale essenza, esternandosi in una unica individualità terrena capace di trasmettere positività utile a creare spazio e terreno fertile per altri individui.

 

Il supremo modo di vedere è trascendere
soggetto e oggetto.
La suprema meditazione è non essere distratti.
La suprema condotta è assenza di sforzo.
La realizzazione della meta è non avere né speranza, né timore.
La vera natura della coscienza è
chiarezza al di là delle immagini.
La meta della via degli essere risvegliati
é conseguita senza una via da percorrere
Il sommo risveglio é realizzato
senza qualcosa da praticare.
TILOPA MAHAMUDRA