Prova a mentirmi – Antonio Meridda, Fabio Pandiscia

Imparare il linguaggio del corpo per capire gli altri


Un libro per capirsi, per aiutare, per affrontare la vita con uno strumento in più. Dalla comprensione alla soluzione dei piccoli grandi problemi della vita. E più importante di tutto, Il libro ci insegna come smascherare bugiardi e imbroglioni

Aneddoti personali

Qualche anno fa il lavoro, quello ufficiale, era sempre deprimente ma meno soffocante del periodo attuale. Questa prefazione solo per presa di coscienza, in quanto ho dovuto abbandonare studi e interessi con grandi rimpianti.
Purtroppo, adesso non posso fare diversamente, il lavoro da dipendente si nutre di vita, mi mangia il tempo e arricchisce i ricchi senza scrupoli.
Mi chiedo come possa sempre trovarmi nella stessa situazione, i libri di saggistica spiegano che è colpa di se stessi, che non abbiamo imparato la lezione, che in fondo è quello che vogliamo.
Mi sono stancata di questo, e non ci credo più, ho dato il massimo con tutto l’entusiasmo possibile per un impiego di nessuna rilevanza e non è servito a niente, se non a dover raccontare sul diario l’ennesimo fallimento.
Riprendo in mano questa lettura, già affrontata con interesse, in quanto sento la necessità di un approfondimento, voglio d’ora in poi comprendere bene, da subito, con che tipo di persone mi devo confrontare, forse chiuderò questo circolo vizioso.

Recensione

Si tratta del libro “Prova a Mentirmi” di Antonio Meridda e Fabio Pandiscia, che con un linguaggio semplice e sicuro ci spiega come interpretare diverse tipologie di comunicazione e soprattutto individuare il falso, o le verità velate.
Corredato di immagini, di importanti studi e cenni di psicologia la lettura scorre con una sottile sensazione di rinnovata consapevolezza armata di un ulteriore ed importante strumento di conoscenza.
Scorrendo le pagine velocemente mi sono soffermata su un capitolo da me quasi totalmente sottolineato.
Probabilmente, in quel periodo, conoscevo qualcuno che sorrideva a metà, e mi ha colpito.

L’asimmetria

Cosa dice sull’asimmetria?

“L’asimmetria è un elemento molto importante, sappiamo che il nostro cervello è composto da due emisferi: quello destro, l’espressione delle emozioni, quello sinistro invece, controlla gran parte della muscolatura del viso, svolgendo un lavoro centrato più che altro sulla logica”
Molti studi vengono effettuati per comprendere il lavoro svolto dagli emisferi, soprattutto il loro coinvolgimento nella mimica facciale.

Ricerche di Sackeim dimostrano che la parte sinistra del viso è più “sincera” di quella destra.

Le fotografie dei volti sotto esame mostravano un’intensità emotiva maggiore nel profilo sinistro.

Ma, studi più approfonditi del Dottor Ekman, anche riguardo alla tipologia di emozioni hanno portato alla luce una versione più chiara “la mimica sia volontaria, sia involontaria, entra in gioco in circuiti nervosi diversi, perché a seconda della sede della lesione, può essere danneggiata l’una o l’altra. Le espressioni volontarie e involontarie possono essere indipendenti tra loro, di conseguenza il lavoro di Ekman ha mirato a verificare che alcune possono esser asimmetriche, altre no”.
Cosa significa tutto questo?

Che non è vero che le due metà del viso esprimono in modo differenti le emozioni, l’asimmetria si verifica solo se l’espressione è volontaria, cioè assunta su richiesta, non quando è spontanea.

“L’asimmetria è un indizio di un’emozione non sentita.”

 

Conclusioni

Questo è solo un piccolo estratto, un esempio di come un atteggiamento frequente può offrire dettagli da approfondire. Tutti conosciamo qualcuno con una parte del viso poco mobile e anche noi stessi, a volte, ci piacciamo di più quando ci osserviamo da un certo lato e potrebbe non essere solo “il nostro profilo migliore” ma, secondo me, entra in gioco anche la percezione che abbiamo della nostra integrità.